Biografia Bezzi Bartolomeo

Bartolomeo Bezzi
Bartolomeo Bezzi

Bartolomeo Bezzi nasce a Fucine d’Ossana in Val di Sole il 6 febbraio 1851. Figlio di Luigia Taraboi e Domenico, notaio e geometra appassionato di pittura e collezionista di quadri antichi morto prematuramente nel 1862. Nel 1870 si trasferisce a Milano e si iscrive all’Accademia di Brera, sotto la guida di G. Bertini e F. Carcano. Con Paesaggio e Impressione esordisce, nel 1876, all’annuale mostra braidense, ma è nel 1878 che riceve un riconoscimento con l’opera Valle di Rabbi. Nel 1882 vince il suo primo importante premio a Milano: il premio Fumagalli. Vive tra Verona (1880-90) e Venezia (sino al 1910); nel 1910 si reca a Roma per preparare lavori per la Esposizione universale del 1911.
Nel periodo veronese dipinge diverse opere legate al paesaggio e alcune di queste vengono esposte all’Esposizione di Belle Arti Roma. All’Esposizione Nazionale Italiana organizzata dalla Società Promotrice di Belle Arti a Torino nel 1884, presenta Venezia, Campagna romana, Autunno, Ricordo di Roma, Tempo grigio a Venezia, Sera ed a Milano, a Brera, espone Bambocci, Sito alpestre e Acqua morta. Poco tempo dopo diventa socio onorario dell’Accademia di Brera. Nel 1886 partecipa alla mostra inaugurale della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano con A Chioggia, Mulini a Verona, Paesaggio, Betulle e con il bozzetto Pescarenico. Nel 1887 espone sei opere alla Mostra Nazionale di Venezia: Riva di Trento, Studio, Mestizia, Sulle rive dell’Adige, Paesaggio e Bosco ceduo. Si trasferisce a Venezia dove conosce Guglielmo Ciardi, Luigi Nono, Silvio Rota, Alessandro Milesi e Mario de Maria. In questo periodo viene influenzato dalla pittura di Giacomo Favretto e Pietro Fragiacomo. Fa parte del comitato ordinatore della Biennale alla quale partecipa a tutte le edizioni dal 1895 al 1914. Nel 1893, 1898 e 1903 espone alla Secessione di Monaco e nel 1900 è presente e viene premiato all’Esposizione Universale di Parigi. Fu accolto come socio nelle accademie di Milano; Bologna, Venezia, Ferrara, Verona e Monaco di Baviera. Dal 1910 al 1912 vive a Roma, trasferendosi poi a Verona dove, nel 1914, una malattia nervosa lo costringe ad abbandonare l’attività pittorica.
Dopo lunga malattia muore a Cles, in Val di Non, il 7 ottobre 1923.