Biografia Moggioli Umberto

Umberto Moggioli (Mart, Trento e Rovereto)

Nacque a Trento il 25 giugno del 1886, e dopo le scuole elementari seguì le professionali, e, nel 1903, incontrò Eugenio Prati e Bartolomeo Bezzi nel salotto della baronessa Turco Lazzari. Colpiti dall’abilità pittorica, essi suggerirono al mecenate Antonio Tambosi di sostenere la sua educazione artistica. Nel 1904 si iscrisse così all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove seguì le lezioni di Guglielmo Ciardi, Augusto Sezanne ed Ettore Tito. Nel 1905 venne premiato ed ammesso al terzo corso di paesaggio. L’anno seguente collaborò con il Sezanne alla decorazione della Cassa di Risparmio di Rovereto, con i pittori Mayer, De Col, e Barozzi. Decorò pure la chiesa di Trambileno. Nel 1907 si diplomò all’Accademia ed espose per la prima volta alla Biennale di Venezia. Nel 1908 trascorse alcuni mesi a Roma, dove frequentò la Scuola serale francese di nudo. ln seguito, a Trento, eseguì il ritratto di Cesare, Battisti. Quindi nel 1909 si recò a Venezia, a Burano, dove collaborò con Pieretto Bianco alla decorazione di quattordici pannelli nel Padiglione centrale dei Giardini di Castello. Partecipò alla Biennale ed espose anche a Car Pesaro. Nel corso dell’anno restaurò il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme a Cavalese, e durante questo soggiorno incontrò Anna Fontanari che divenne poi la sua compagna. Nel 1910 viaggiò ancora; a Roma e poi in Umbria con Benvenuto Disertori. A Perugia conobbe Antonio Rizzi, che lo chiamerà a Roma nel 1916. Nel 1911, dopo un breve soggiorno a Venezia, si trasferì a Burano dove incontrò Gino Rossi e Nino Barbantini, allora direttore di Ca’ Pesaro. ln estate tornò a Trento per la decorazione di Villa Baisi. Nel 1912 espose ancora alla Biennale di Venezia ed a Ca’ Pesaro con una mostra personale. L’anno seguente partecipò a Roma alla Mostra della Secessione. Nel 1914 fu di nuovo presente sia alla Biennale di Venezia che alla “Secessione romana”. Nel 1915, volontario, lavorò a Verona come cartografo per l’esercito italiano. Trascorse così alcuni mesi a Cavaion Veronese, poi sui monti Lessini e sul monte Baldo, dove disegnò le postazioni dell’artiglieria austriaca. ln autunno insegnò disegno al ginnasio di Ala. Ammalatosi gravemente venne ricoverato prima a Verona e poi a Torino. Nel 1916 ritornò a Cavaion e si sposò. A primavera e in estate fu a Milano e in ottobre, con Benvenuto Disertori venne invitato a Roma per la decorazione delle lunette del monumento a Vittorio Emanuele Il. Abitò a Villa Strohlfern, ed a contatto con l’ambiente secessionista romano si avviò verso l’utilizzo di una tavolozza sempre più accesa. ln quell’anno espose nuovamente alla Secessione romana. Nel 1917, congedato, espose a Milano alla Mostra delle Tre Venezie. L’anno seguente fu ospite di Zandonai, a Pesaro, e quindi segui, a Roma, la prima dei “Balli Plastici” di Depero, che commentò negativamente. In seguito ad un altissima febbre morì il 26 gennaio del 1919.

dal Dizionario degli Artisti Trentini, a cura di F. Degasperi, G. Nicoletti, R. Pisetta, Trento, 1999